La famosa class action e la relativa battaglia intrapresa dai laziali contro gli arbitri, non è più utopia, anzi, grazie al suo fautore e promotore, l’ormai famoso avvocato Mignogna, è pronta a prendere vita.

Mister Inzaghi a San Siro era una belva quando si è visto negare il rigore ed aveva sbraitato prendendosela non con il VAR, ma contro chi lo interpreta:

«E’ uno strumento utile, ma dipende come viene utilizzato. Sta togliendo le emozioni al calcio, non si può esultare per paura che un gol venga annullato. Così non ci sto più!»

Dichiarazione che aveva racchiuso il pensiero dei tifosi che , a loro volta , hanno deciso di non rimanere con le mani in mano e stanno combattendo un’altra sul piano legale.

Una protesta clamorosa ed innovativa, senza precedente alcuno, portata avanti dai “consumatori”, abbonati sia allo stadio che a Sky e Mediaset Premium.  Class action gratuita e ufficiale nei confronti dell’Associazione Italiana Arbitri.

I promotori sono gli avvocati Gianluca Mignogna e Pasquale Trane, come riportato dal corrieredellosport.it, hanno raccolto oltre 600 adesioni e chiuderanno l’elenco entro sabato 6 gennaio e poi presenteranno formalmente l’istanza al Tribunale Civile di Roma:

«L’obiettivo principale sarà quello di far accertare l’illegittima applicazione del protocollo VAR nelle partite Roma-Lazio, Lazio-Fiorentina e Lazio-Torino»

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